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lunedì 6 maggio 2013

QUIFRUTTA ha traslocato

Qui frutta
http://quifrutta.blogspot.com/
4 apr 2013 ... Qui frutta, Blog tematico di Rolando Drahorad si trasferisce.

Da oggi il nuovo indirizzo di Qui Frutta è: http://quifrutta. wordpress.com/ Continuate a seguirmi sulla nuova piattaforma!
Dal 4 aprile 2013  qui regna il silenzio

giovedì 4 aprile 2013

Un antenato di Beppe Grillo?

Visitando la Staatliche Gemaeldegallerie di Berlino recentemente ho notato un quadro di autore tedesco deo '700 raffigurante questo faccione. A me la somiglianza con Beppe Grillo sembrava subito frappante. L'ho fotograto per sottoporlo anche a Voi e magari leggere prima o poi qualche divertente o divertito commento.
Forse n antenato di Beppe Grillo

Varie




foto

lunedì 1 aprile 2013

Qui frutta si trasferisce

Da oggi il nuovo indirizzo di Qui Frutta è:

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L’appiattimento diventa una cosa positiva?


Eravamo abituati da sempre a grandi differenze fra persone ricche e povere, istruite ed ignoranti,  altolocate o umili. Le nuove tecnologie ci portano una situazione che è ormai doveroso accettare come una rivoluzione di sistema.

Mela (Apple) appiattita
Dopo la rivoluzione agricola ed industriale del 18. secolo e quella energetica  con l’avvento delle centrali a carbone, ad acqua e quelle nucleari nel 19. secolo, abbiamo ora come quarta rivoluzione  l’avvento dei sistemi orizzontali, in connessione, come per esempio il fotovoltaico, la logistica, la finanza,  Internet .

Se rapportiamo tutto questo al fattore umano vediamo che da un lato il grado di istruzione aumenta vorticosamente in tutti i paesi (non solo in quelli occidentali) ed il Web permette uno sfruttamento agevole da parte di miliardi di esseri umani livellando nel giro di pochi lustri le capacità produttive a livello globale.

Le conclusioni che si devono trarre da queste osservazioni sono che anche le remunerazioni dei singoli soggetti saranno adeguati a standard di massa che rappresentano la somma della ricchezza prodotta divisa fra miliardi di soggetti. Sarà sempre più difficile trovare nei mestieri ordinari nicchie che permettono alti guadagni. Se si eccettuano i pochi fortunati che saranno capaci di trarre vantaggio dal fatto che milioni di persone potranno godere delle loro opere (inventori, artisti, sportivi) la remunerazione media si adagerà in futuro per tutti su livelli medio-bassi.

Un segnale forte in questa direzione proviene dalla recente legge imposta in Svizzera che con referendum popolare fissa tetti piuttosto bassi anche per i manager delle massime realtà economiche ed amministrative di quel paese influenzando per di più  le opinioni pubbliche anche di altri paesi. Del resto i parlamentari italiani avevano dovuto ridurre ben prima le loro prebende in seguito a movimenti popolari  ostili a stipendi non più compatibili con la produttività e la conseguente disponibilità di risorse comuni.

Dovremo abituarci a guadagnare di meno sperando che i prezzi di merci e servizi possano evolversi in modo favorevole in seguito a economie di scala finora impensabili. Per ottenere ciononostante migliorie negli standard di vita potremmo individuare i mezzi nell'abbassamento degli orari di lavoro giornaliero o annuale permettendoci più spazi per una vita contemplativa. A cos'altro servirebbero altrimenti i computer sempre più potenti che l’uomo sforna giorno dopo giorno?

sabato 30 marzo 2013

PASQUA porta (anche) speranza


In questi giorni dove ci auguriamo Buona Pasqua cerco di dimenticare tutte le cose negative che pure la situazione politica ed economica ci porta. Vorrei fare gli Auguri cercando di capire che cosa c’è di buono negli sviluppi di questi giorni:


Scultura monumentale esposta a ARTE FIERA di Bologna

L’Italia ha bisogno di mille riforme. Conosciamo tutti una lunga lista d’attesa che prima o dopo dovrà essere smaltita. Nel frattempo però l’Italia mi sembra essere il paese che fa i maggiori progressi innovativi per quanto riguarda la società. Non c’è dubbio che il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ha dato una sferzata che solo una situazione totalmente degradata poteva permettere. Improvvisamente succedono avvenimenti che prima erano forse messe in conto per il futuro ma che adesso si stanno realizzando con grande naturalezza: Quasi il 40 % dei nuovi parlamentari sono donne, oltre i due terzi sono laureati, il numero di avvocati si è dimezzato. Lo stallo istituzionale con 3 partiti incompatibili fra di loro ed allo stesso livello di rappresentanza costringerà tutti ad accettare nuove soluzioni che prima erano lontani anni luce.

L’uso sfrenato di Internet con i vari social media, lo streaming e tanto altro svegliano il paese da un letargo digitale che sembrava dovesse durare in eterno. Questo avvento disarciona tutti gli attori di lungo corso e porta finalmente a galla, non solo in politica ma anche nelle aziende, la digital generation italiana. Ma la velocità e le veemenza con la quale questo accade lascerà i suoi segni anche in altri paesi europei che spesso ancora seguono vecchie strade da lungo collaudate anche se con adeguamenti graduali.

Quelli che non sono al passo con i tempi sono i giornalisti che non riescono a capire e pertanto non riescono a spiegare ai fruitori di media vecchi e nuovi cosa sta succedendo. Per esempio continuano a parlare, anche con ragione, delle terribili crisi nel settore dell’edilizia o delle automobili ma nessuno va a scandagliare il vasto mondo che di queste situazioni approfitta per riorganizzarsi ed inventare nuovi business. Gli sforzi degli ultimi anni delle università di portare il know how nelle aziende sta producendo un incredibile numero di start up in tutti i settore dei servizi e dell’industria che presto se ne accorgerà.

Ci sono enormi potenzialità di sviluppo in tutto il paese, da nord a sud. Il freno all’immediato sfruttamento di queste potenzialità è spesso la mancanze delle specifiche professionalità e spesso anche la mentalità del rischio. Bisogno che tutto il paese si convinca che siamo in una situazione simile a quella creatasi dalla disfatta prodotta dal ventennio sotto la dittatura e che bisogna buttarsi dovunque c’è uno spiraglio. Non appena questo tipo di percezione si insedierà in modo generalizzato e diventerà “cool” l’Italia tornerà a crescere. Prima con l’aumento dell’export ma poi anche sul mercato interno. Il nuovo vento che soffia nelle amministrazioni pubbliche agevolerà il tutto, rendendo possibile cose che oggi neanche ce le immaginiamo.